Lo scorso 26 giugno, a Torino, presso il Grattacielo della Regione Piemonte , si è svolto un importante incontro dedicato alle sfide climatiche e alle strategie di adattamento nella regione. L’appuntamento piemontese segna la conclusione del primo ciclo di seminari rivolto alle Pubbliche Amministrazioni,“Adattarsi al clima che cambia: Strategie e pratiche di adattamento”, promosso dal progetto Life Climax Po. Prima di Torino, seminari anche a Rovigo, Milano e Argenta. Seguiranno altri incontri nei prossimi anni, con l’obiettivo di continuare a sviluppare sinergie per definire congiuntamente strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici.

Durante questo primo seminario piemontese sono stati esplorati i risultati, i modelli e le tecnologie emergenti per comprendere i fenomenti meteo-climatici estremi che maggiormente impattano sulle risorse idriche. Questi strumenti sono essenziali per le istituzioni nel prevenire ulteriori danni all’economia e all’ambiente, contribuendo così anche a mitigare le disuguaglianze sociali presenti sul territorio.

Breve resoconto del seminario

Dopo i saluti iniziali di Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Paolo Mancin, Dirigente del Settore Tutela e Uso sostenibile delle Acque della Regione Piemonte, Francesco Tornatore dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (capofila di Life Climax Po), Francesco Tresso, Assessore alla cura della Città di Torino, e Secondo Barbero, Direttore Generale di Arpa Piemonte, Paolo Leoni dell’Adbpo ha presentato la visione del progetto Life Climax Po.

Il seminario ha proseguito con due sessioni approfondite, coinvolgendo i partner scientifici e territoriali del progetto. La prima sessione ha offerto una panoramica sul cambiamento climatico e sugli strumenti disponibili per l’adattamento, con contributi significativi da parte di CMCC, Arpa Piemonte, Politecnico di Torino e ANBI Piemonte. Si è discusso delle sfide climatiche e dell’adattamento in Italia e nel distretto del Po, degli eventi di siccità estrema nell’Italia nordoccidentale, gli effetti del cambiamento climatico sull’arco alpino, con focus sul ghiacciaio del Rutor e del presente e futuro della risorsa idrica in agricoltura.

Successivamente, dopo i saluti di Angioletta Voghera, delegata del rettore per le attività di trasferimento metodologico alle Pubbliche Amministrazioni del Polito, sono state discusse le best practices e i casi studio di adattamento climatico attuati dalle autorità pubbliche. In particolare, è stato presentato l’impegno della Regione Piemonte per il contrasto al cambiamento climatico con la strategia regionale sui cambiamenti climatici (SRCC). È stato inoltre esaminato il Piano di Resilienza Climatica di Torino, che include strategie per mitigare gli effetti delle isole di calore, come la promozione della forestazione urbana e la riduzione dell’impermeabilizzazione delle aree cementificate per favorire l’infiltrazione dell’acqua nel suolo. È stato anche presentato il piano aziendale di adattamento per il servizio idrico integrato, definito da SMAT – Società Metropolitana Acque Torino.

Infine, è stato presentato il Manuale delle Buone Pratiche di Adattamento al Cambiamento Climatico e il Protocollo d’Intesa CLIMACTPACT4PO, con l’obiettivo di ispirare, formare e promuovere la collaborazione tra le amministrazioni.

 

Change! Ieri, Oggi, Domani. Il Po

I partecipanti al seminario hanno potuto scoprire in via esclusiva la bellissima mostra appena inaugurata sul tema della crisi climatica. Il progetto punta l’attenzione prroprio sul tema dell’acqua offrendo una visione sinottica dei cambiamenti millenari lungo il percorso del fiume Po.

La mostra esplora le conseguenze dei cambiamenti climatici e analizza le potenziali soluzioni messe in atto sul territorio, attraverso installazioni, cartografie e infografiche storiche, illustrazioni e dipinti di grandi artisti sulla storia del fiume Po e di come ha influenzato il nostro paese nel passato e nel presente.

A guidarci è lo storico d’arte e direttore Giovanni Carlo Federico Villa, che ci ha raccontato gli obiettivi e le tematiche della mostra. La mission della mostra  è quello raccontare questi cambiamenti, stimolando riflessioni profonde sulla crisi e sui possibili scenari di adattamento. Ma non solo: vuole anche esortare all’azione e alla presa di coscienza. È tempo di agire.

All’ideazione e sviluppo della mostra ha collaborato l’Assessorato alla Cura della città, Verde Pubblico e sponde fluviali della Città di Torino, insieme a Palazzo Madama e fondamentali partner nazionali, da sempre impegnati sui temi della conservazione e tutela ambientale, e università e istituti di ricerca. In primis i nostri partner di progetto: l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ABDPO), l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), il Politecnico di Torino, insieme alle Riserve della Biosfera del Po unite nella Riserva MaB UNESCO Po Grande, l’Università degli Studi di Torino e l’European Research Institute, che quotidianamente portano avanti la ricerca e lo studio del Po e dell’acqua in generale da prospettive disciplinari diverse, con la media partnership di Rai Radio3.

La mostra sarà visitabile dal 27 giugno 2024 al 13 gennaio 2025.

Presentazioni: